Al Parlamentino del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, presenti tutti i soggetti interessati, i Ministri Sirchia e Alemanno venerdì 16 novembre hanno presentato i presupposti di una circolare ufficiale che chiarirà la questione degli abbattimenti in allevamenti colpiti da BSE. L’alternativa all’abbattimento di tutti i capi d’azienda potrebbe essere l’abbattimento “coorte”, ovvero l’abbattimento dei capi che hanno 1 anno in più o 1 anno in meno dell’animale positivo, ritenendo che abbiano condiviso gli stessi fattori di rischio epidemiologico.
Per la veterinaria il vantaggio dell’abbattimento selettivo è quello di salvaguardare il patrimonio genetico dell’allevamento, mentre lo stamping out, pur non avendo fondamento scientifico, offre maggiori garanzie ai consumatori.
I dati della Regione Lombardia dimostrano che di fronte alla possibilità di scegliere fra l’abbattimento totale e quello selettivo, gli stessi allevatori hanno preferito lo stamping out proprio in ragione della maggior fiducia che l’abbattimento totale ingenera nei compratori e nei consumatori. Inoltre, proporre presso l’UE il metodo dello stamping out potrebbe essere un’occasione per ottenere un miglior collocamento dell’Italia nelle classificazioni UE.
Maggiori garanzie dal nostro Paesi vengono anche sollecitate dai Paesi non UE importatori di latte e carni di produzione italiana: si richiedono infatti certificazioni e garanzie che i prodotti non provengano da allevamenti colpiti da BSE. L’irrigidimento delle posizioni dei paesi importatori, come ha riconosciuto lo stesso Ministro Sirchia, è dipeso dal fatto che su latte e BSE non è stata fatta sufficiente chiarezza.